PANETTONE 2020 LA MIA TOP 5 (AL 23 NOVEMBRE)

PANETTONE 2020 LA MIA TOP 5 (AL 23 NOVEMBRE)

L'indagine

And the winner is...

Ci eravamo lasciati due settimane fa con la mia Top 3 Panettone 2020, ma come potete immaginare ho continuato a degustare panettoni e non solo, e posso stilare alla data odierna la mia Top 5

Lungi dall'essere una classifica completa, perchè da qui a Natale molti altri verranno sottoposti al mio palato sempre più esigente (se non altro perchè per il panettone non vado proprio matta) ecco le 2 supermeritevoli new entry da inserire in classifica: Il panettone classico della pasticceria Clivati 1969 e il panettone cioccolato bianco e caffè di Hausbrandt con la ricetta esclusiva di Iginio Massari.

I 5 in questione si sono rivelati uno più buono dell'altro: chi per provenienza artigianale, chi per comprovata bontà, chi per connubio con l'arte, chi per sperimentazione e dopo averli "smanazzati", annusati, sezionati, smembrati e infine mangiati e digeriti, ecco la provvisoria classifica:

NUMERO 5. Il quinto classificato è il Panettone classico di Fiasconaro.E' decisamente buono ma non mi ha esaltato: pur sfoderando la sua carta vincente dei canditi d'arancia e uvetta aromatizzata al marsala e zibibbo, non ha nulla che mi convinca a mangiarlo forsennatamente.

NUMERO 4. Il quarto posto lo guadagna il Panettone Grancioccolato di Giovanni Cova & C. E' un prodotto di qualità, golosissimo e quest'anno ancora più "artistico" perchè realizzato per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello. Ricoperto con cioccolato fondente e granella di nocciole, non ha canditi né uvetta ma una bella quantità di gocce di cioccolato. Ti delizia palato e cuore, un inno alla cultura e all'arte. Ma non merita certo un upgrade nella mia classifica...

NUMERO 3. Al terzo posto scivola il panettone dell'Argentario di Paolo Rufo, che era il primo nella mia Top 3. Il suo panettone classico? Morbido ma non per questo molle o pieno d'alcol, e se non vi bastasse può essere arricchito da una crema al vin santo davvero sfiziosa, la Rufolosa. Il suo vero segreto è Paolino, il lievito madre che Paolo cura da quando ha iniziato il sacro mestiere di pasticcere! Sapore genuino, autentico, frutto di passione e cura, un panettone semplicemente di qualità col suo rassicurante sapore di casa.

NUMERO 2. I Nuovi assaggi svettano nei primi posti in classifica, ed ecco che a guadagnare il secondo posto è il panettone di Hausbrandt: panettone cioccolato bianco e caffè, con glassa e senza uvetta. Un panettone che può vantare non solo la ricetta esclusiva di Iginio Massari, che già di per sé è una garanzia, ma un contrasto intrigante ed azzeccato: caffè e scorzette di limone candito. Morbidissimo e goloso l'impasto, ti stupisce con la poesia di un caffè delicatissimo (fidatevi, io non amo il caffè..) che si sposa a felici nozze con l'agrumato raffinato delle scorze di limone. Finalmente una golosità che va alla ricerca di nuove connessioni. Che boccata di ossigeno per testa e palato: se non possiamo viaggiare fisicamente, almeno possiamo farlo con un dolce che risveglia i sensi e ti seduce col caffè e ti dona brio con il limone. La morbidezza dell'impasto sarà il cuscino su cui potrai riposare dopo un'avventura che vale davvero la pena.

NUMERO 1. The winner is: il panettone di Clivati, pasticceria a Milano dal 1969, che mi ha sedotto col suo panettone classico e "impressionato" con quello al Vermouth e zenzero. Piccolo, alto e dalle grandi virtù: poco zucchero e tanta vera dolcezza, della serie "basta un poco di zucchero... e la pillola va giù". Lo consiglio per merenda, a colazione o prima di dormire, perchè ha il magico potere di avvolgerti i sensi con eleganza, quasi in punta di piedi e ridarti, un assaggio dopo l'altro, il buonumore che ti serve.Ogni ingrediente rispetta bene il suo compito; nella versione classica, l'uvetta è sugosa, la ricerchi e non la eviti perchè amara o bruciata come spesso accade, la frutta candita umida è un piacere da incontrare a ogni boccone; è un panettone mai secco eppure non unto, di quelli che ti lasciano le mani oliose. E se ti mancasse un po' la golosità della glassa, in compenso se lo annusi inspirerai profumo di uvetta antica e gli occhi si riposeranno col giallo pastello dell'impasto. Nella versione con lo zenzero candito nel vermouth bianco Mancino, il tuo palato sarà solleticato allegramente e mai stanco. Dopo averlo gustato poi, ti rimarrà la delicatezza di una focaccia artigianale e la carezza soffice del burro; il lievito madre fa il resto.

... fine della seconda puntata. E buon panettone a tutte/i perchè di dolcezza ne abbiamo davvero bisogno tutti, specie in questo periodo!

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Il verdetto finale

Dove

Pasticceria Cliviati1969 Viale Coni Zugna 57, Milano

Estetica

Il giallo pastello dell'impasto è perfetto per una cromoterapia

8

8/10

Qualità

Poco zucchero e tanta qualità in ogni ingrediente

8

8/10

La Signora In Dolce

La Signora in Dolce

Il dolce è vera arte. Lo sa bene La Signora in Dolce, la prima investigatrice pasticcera d'Italia, originale storyteller del dolce. Non bastano chili di zucchero a renderlo un capolavoro ma parole come equilibrio, armonia, emozione, bellezza, che il dolce indossa come un abito che gli cade a pennello. Scenda l’anatema della Signora in Dolce sui venditori di brioches surgelate, di rancide ciambelle fritte, di creme insapori e di tutti i mistificatori e banalizzatori di dolci. Non siete golosi? Beh, nessuno è perfetto, la Signora è sinceramente rattristata per voi. Non sapete cosa vi state perdendo… ma siete ancora in tempo per una piena confessione!