Vi confesso che entrare nella sede dello storico biscottificio Mattei, inzupparmi come un biscotto dentro il profumo inebriante dei loro dolci appena sfornati e finalmente respirare dolcezza da ogni poro, è una di quelle emozioni appaganti che raramente si dimenticano.
Quando poi il biscottificio in questione è Mattei di Prato, la cui insegna titola
"il fabbricante di cantucci", comprendi che sgranocchiare con tutto gusto uno dei loro biscotti, non è solo un passatempo per incalliti e inguaribili golosi, ma un tuffo nella storia. O almeno della mia personale carriera di golosa di professione. E ora vi spiego perché.
I famosi biscotti di Prato, i cantucci, sono ultracentenari: per l'esattezza hanno ben 162 anni. E pare che il tempo, invece che avvizzirne il ricordo, abbia regalato loro il dono dell'immortalità: anche fra 100 anni, non sarà possibile pensare a un fine o fuori pasto senza la loro irresistibile originalità.
Avevo tre anni quando mangiai il primo cantuccio, dono della mia cara zia Anna, che di Prato non era, ma da cittadina acquisita comprese subito che col cantuccio di Mattei avrebbe guadagnato con onore e in fretta la "cittadinanza": quel biscotto era l'essenza stessa della città, e ad ogni festa comandata, per mostrarmi la sua perfetta integrazione nella nuova città, mi regalava un pacco di biscotti.
Inconfondibili, nel loro sacchetto blu Savoia, il blu dell'unità di Italia, addentare un cantuccio è una gioia.
Semplicità: non c'è artificio, non c'è costruzione nel cantuccio di Mattei.
E' un invito a togliersi le maschere: "Io sono così - sembra dirti - schietto, e se ti piaccio, sgranocchiami!"
In questo biscotto hai cinque ingredienti: farina, zucchero, uova, mandorle e pinoli, tutti di prima qualità. Non c'è burro, non c'è olio, in compenso una quantità di mandorle mai vista, non di quelle che vedi col binocolo (come i tanti cantucci fake che trovi in giro).
E' lo stesso sapore di quando avevo tre anni!
Per forza, la ricetta è ancora quella originale di Antonio Mattei dal 1858!
Ogni biscotto è come una dedica: 10 grammi intitolati alla genuinità!
Dentro quel biscottificio c'è da perdere la testa: non solo cantucci in bella vista, ma trovi tante altre specialità come il filone candito, la torta mantovana, brioche candide e delicate come fiori appena sbocciati, e poi un'allegria e una cordialità d'altri tempi, dove il goloso è rispettato ai massimi livelli.
Un mix di ingredienti che fanno del biscottificio Mattei un piccolo paradiso abitato da golosi di ogni età, con cui ho sgranocchiato una quantità inenarrabile di biscotti.
Sono certa che se il grande Collodi ci fosse stato, vedendo tanti bambini riuniti a deliziarsi coi biscotti, avrebbe spostato qui il suo Paese dei balocchi.
In questo "paese" però non si diventa ciuchi, si può solo dimenticare tutto ciò che non ci piace e trascorrere qualche ora lieta di troppo, passando da un cantuccio alle mandorle a quello col cioccolato o a quello con le nocciole.
Che il biscottificio Mattei sia un fabbricante di sogni più che di biscotti?