Perchè mai il gelato si deve mangiare dentro a una brioche?
Il gelato è una storia di gusto a sé, non ha bisogno di compagni di viaggio; io sopporto a mala pena il cono, figuriamoci se devo mangiarlo dentro a una brioche!
Con questi e altri pensieri ci si arrovella in tempo di pandemia, quando vagando su siti di gelaterie top quality, mi imbatto nella Gelateria Galliera 49e opto necessariamente per il delivery, cosa che mai farei se non in tempo di coronavirus. La comodità della consegna a casa mi impedisce di investigare sul locale, ma certamente non mi impedisce di scoprire nuove forme di vita dolciaria.
In questo caso la nuova entità dolce è composta dall'opzione gelato abbinata alla brioche, ma non una qualsiasi, quella di Gino Fabbri, il re dei pasticceri di Bologna e campione nazionale pluripremiato.
E allora, deposte le armi del dissenso e pregiudizio verso il sospetto binomio, li ordino entrambi.
Il gelato di Galliera 49, nella sua sostenibile vaschetta compostabile, nei gusti stracciatella, crema alla scorza di limone e pistacchio, è una magica tavolozza di colori pastello che hanno già il potere di rilassarti e calmarti alla sola vista.
I colori vistosi, di quelli ottenuti a botta di coloranti, lasciateli al luna park dei gelati scadenti. Questo è un gelato vero, una miscela a base di latte fresco del Sudtirolo e zucchero di canna biologico ed equosolidale: mai stucchevole, forte di una identità data da ottimi ingredienti, non ti impasta il palato, e a ogni cucchiaino che affonda nella vaschetta, corrisponde un boccone di cremosità leggera e delicata.
E la brioche?
Lo ammetto, sono stata rapita dal suo profumo inebriante e pizzico dopo pizzico, sono sprofondata nella sua irresistibile morbidezza: Gino Fabbri non si smentisce mai. Così ho iniziato a mangiarla senza gelato...
Quando sono arrivata a metà brioche, ho ricordato il test del binomio con il gelato e la sfida che mi ero prefissata.
Che dire?
Se il gelato vale e la brioche è deliziosa, mangiarli insieme non mi esalta. Mi perdonino i cultori del genere ma la brioche e il gelato insieme proprio non ci possono stare: provo una sensazione strana, gelata: è come bagnare il pane e poi mangiarlo! Perché mai un gelato di qualità deve essere usato per riempire una brioche che rasenta già la perfezione? Basta darle un morso e senti sprigionare tutto il profumo di un'intera infornata di lievitati. Quella brioche è già piena e volteggia nell'aria simile a una farfalla; dovrei dunque ghiacciarla con il gelato e ricondurla a terra?
A ciascuno il suo compito: il gelato ci rinfreschi di gusto e cremosità, e la brioche di Gino ci elevi, facendoci volare con la sua incomparabile lievitazione.
Poi, si sa, de gustibus non disputandum est...