Torino è una delle capitali della pasticceria italiana, ci si perde letteralmente fra una varietà e un'eccellenza pasticcera comparabile solo alla grande tradizione del Sud Italia.
Una delle tappe indimenticabili e sosta obbligata nei primi giorni dell'anno, per curare ogni tormento e augurarsi il migliore degli anni possibili, èLa Farmacia del Cambio, la pasticceria annessa al noto ristorante Al Cambio.
Mai nome fu tanto azzeccato: farmacia! Trattandosi infatti di un'antica farmacia, la pasticceria che ne porta il nome, datata 1830, è la fucina creativa di dolci e meraviglie del creato di Maicol Vitellozzi, pastry chef di Matteo Baronetto, chef del ristorante Al Cambio, stellato Michelin.
Il Guanduiotto by Farmacia del cambio è un dessert che incanta, è la poesia del gianduiotto, reso ancora più iconico nella sua realizzazione dalla riproduzione in cioccolato della Mole antonelliana, simbolo della città.
Una bavarese al gianduia delicata, intensa e corposa scorre sul palato, offrendo al tuo cucchiaino la scoperta di una gelèe alle more all'interno e di un crumble di nocciole IGP del Piemonte croccanti che circondano tutto il gianduiotto: che incontro emozionante di consistenze e gusti in armonia!
Carezza sul cuore, coccola amorevole, bacio della buonanotte: dopo il Gianduiotto è la volta del Bunet!
Pensi sia un "normale" cioccolatino, poi quando affondi il tuo cucchiaino (la migliore arma per vincere ogni battaglia) ti si offre in tutta la sua cremosità, rivelandoti la vera identità di un budino al cioccolato, talmente morbido che disarma e ti induce a fare una solenne promessa: farò la brava tutto l'anno, pur di mangiarne ancora!
Quel budino mi ha regalato lo stesso conforto che mi dava il budino al cioccolato della "Dada Nadia", quello che ai tempi dell'asilo (lo so, si chiama scuola materna, ma io da piccola amavo chiamarlo così) mi preparava questa indimenticabile figura amorevole della mia infanzia; Dada Nadia usava questo dolce stratagemma per ammorbidire la mia indole scalmanata.
E ci riusciva, eccome se ci riusciva!
Grazie Maicol Vitellozzi, d'ora in poi sarai la mia "Dada Nadia" in una Torino che mi fa battere il cuore.