Cantucci o tozzetti che differenza fa?
E’ sempre un biscotto secco con le mandorle no?
Il primo vi parla in toscano, mentre il secondo con spiccato accento umbro o altolaziale.
Chissà quante volte lo straziante interrogativo Cantuccio o Tozzetto, ha tormentato anche i vostri sonni, fino a che l’alba rivelatrice dell’ultimo giorno di aprile, svelò a me l’arcano in quel di Viterbo.
Da tradizione, nei tozzetti ci sono i semi di anice, ma in quelli della premiata pasticceria Polozzi di Viterbo, l'anice non c’è e devo dirvi che la cosa non mi dispiace affatto!
In comune tozzetti e cantucci hanno tanto, fra cui la possibilità di intingerli nel vin santo con cui fanno coppia fissa e ben assortita.
Ma qui di tozzetti voglio parlare, lascerò quindi in un cantuccio i cantucci e mi delizierò con i loro “cuginetti” umbri.
Queste prelibatezze dal nome cosi goffo, sembra quasi non possano nemmeno ambire ad alte tavole, figuriamoci equiparare raffinatezze francesi o eleganti marron glaces...
I tozzetti finora gustati erano tutti privi di fragranza e classe, quasi "impastati", pesanti e capaci di legare il palato fino ad azzittire chiunque (un rimedio unico contro la logorrea di alcuni...)
Lo stesso non posso dire dei tozzetti della Gelateria Pasticceria Polozzi di Viterbo!
Si sgranocchiano con grandissimo gusto, una friabilità eccellente!
Ti sorprendono, ti conquistano, nessun ingombro sulla bocca che rimane pulita e pronta a un nuovo biscotto.
A ogni morso, addenti una pasta gradevolissima che ti regala da subito la delicatezza della buccia di limone, e porta con sè una quantità di mandorle senza risparmio e di qualità alta.
Per intenderci, non quelle abominevoli mandorle armelline, né tantomeno quel disgustoso sapore di essenza di mandorla di cui sono piene quelle scempiaggini di biscotti di basso livello qualitativo.
Ogni volta che mangio i tozzetti (e soprattutto i cantucci) faccio sempre lo stesso gioco: rovescio il pacchetto e prima mi mangio quelli con le mandorle e via via quelli senza mandorle.
In testa compaiono sempre quelli più mandorlosi, ma basta solo arrivare alla terza fila, e come per magia avrai un biscotto privo di qualunque mandorla!
Insomma biscotti alle mandorle, senza mandorle, tu chiamala se vuoi...fregatura!
Il tozzetto di Viterbo invece, ti premia ad ogni boccone, a ogni morso le mandorle ballano il tango con la pasta, friabilissima e leggera, in un corpo a corpo inscindibile.
Ognuno di forma diversa e profumati di incanto, sono perfetti a colazione, dopo il pranzo, per la merenda, per il dopo cena.
Un autentico spasso, biscotto dopo biscotto!
Se volete scambiare due chiacchiere allegre e confidenziali con le amiche, valutate la presenza di questi nuovi compagni, non vi deluderanno!
Quanto ai segreti e ai pettegolezzi che ascolteranno, non preoccupatevi, i biscotti non parlano!