Il viaggio più dolce che c’è?
L’ho fatto io per voi con il mio #ItalianSweetTour! 17 tappe dolcissime da Nord a Sud Italia in cui ho recuperato il buon umore post lockdown, riempiendomi mani e bocca di torte e svariate quantità di pasticcini e buoni pensieri!
Un nome quasi impronunciabile per il Cafe concerto che dal 1991 è monumento nazionale ma che sulla dolcezza lancia un messaggio inequivocabile: ti offro tutto il dolce che vuoi, tu dimmi solo un Sì alla dolcezza!
Da Paszkowski ho realizzato il sogno: nello splendido dehor in piazza della Repubblica, sono stati schierati davanti a me tutti i gioielli della famiglia, i più preziosi, colorati, scintillanti, brillanti, emananti profumi voluttuosi e irresistibili.
Parlo di gioielli come la Fedora, un pan di spagna fiabesco con panna e alchermes, una millefoglie che richiede lo stesso inchino che faresti a una nobildonna fiorentina, una crostatina alla crema e fragole, altre tre paste che mi hanno dato talmente alla testa che nemmeno ricordo il nome e poi un numero imprecisato di mignon, raffinate perline con cui ho avuto davvero il dubbio se realizzare una collana preziosa per portarla sempre al collo e mozzicarla all’occorrenza.
Se sulla bellezza e la cura già non c’è nulla da eccepire, è sulla qualità della crema che il cuore batte: il tripudio di dolcezza non è dato da zucchero, grassi o burro in eccedenza ma da una texture morbida e liscia e da un gusto raffinato e mai ridondante, una crema che non ti stanca mai.
Ogni pasticcino o pasta che sia ha una sua forte identità, una storia da raccontare, un gusto da scoprire.
Nessuno è uguale all'altro, è inconfondibile e per sperimentare tutte le forme di dolcezza devi fare il "sacrificio" e assaggiarle tutte: scoprirai una dolcezza che ha bisogno anche di meno zucchero.
Da ora in poi Firenze per me sarà la città di Paszkowski e chi non è d’accordo, non ha mai assaggiato un suo bignè.
Da dedicargli un monumento nazionale!