TOP 15 PANETTONE 2020

TOP 15 PANETTONE 2020

L'indagine

And the winner is...

Natale è passato, la lista dei panettoni mangiati è arrivata a numeri inconfessabili e forse aumenterà ancora fino alla Befana, ma ecco finalmente la mia TOP 15 DEL PANETTONE 2020

Le 6 supermeritevoli new entry da inserire in classifica: Il panettone con le gocce di cioccolato di Bombè, i panettoncini "twins" di Arte del dolce di Milano, il panettone classico di Stefano Bernardeschi (Il Fornaio di Lari dal 1927), il dolce di Natale all'olio extravergine di oliva di Palazzo di Varignana, Il CiocoPan di Raffaele Vignola, Idyllium di Roberto Rinaldini,

NUMERO 15. Il quindicesimo classificato è il Panettone classico di Fiasconaro. E' buono ma non mi ha esaltato: pur sfoderando la sua carta vincente dei canditi d'arancia e uvetta aromatizzata al marsala e zibibbo, non ha nulla che mi convinca a mangiarlo senza stancarmi.

NUMERO 14. Il 14esimo posto lo guadagna il Panettone Grancioccolato di Giovanni Cova & C. E' un prodotto di qualità, golosissimo e quest'anno ancora più "artistico", ma non merita certo un upgrade nella mia classifica...ci vogliono altre novità per stupirmi!

NUMERO 13. Al tredicesimo posto ci va a finire Il Forno Brisa che elargisce benessere e buoni profumi per l'umanità col suo panettone tradizionale, fatto rigorosamente col lievito madre ma ahimè, questa partita pecca: l'ho trovato secco, senza la corposità morbida e suadente dei suoi lievitati che mi avevano più volte conquistata.

NUMERO 12. Al dodicesimo posto? Il panettone di Hausbrandt: panettone cioccolato bianco e caffè, con glassa e senza uvetta. Un panettone che può vantare non solo la ricetta esclusiva di Iginio Massari, che già di per sé è una garanzia, ma un contrasto intrigante ed azzeccato: caffè e scorzette di limone candito. Morbidissimo e goloso l'impasto, ti stupisce con la poesia di un caffè delicatissimo (fidatevi, io non amo il caffè..) che si sposa a felici nozze con l'agrumato raffinato delle scorze di limone.

NUMERO 11. Fa il suo ingresso nella lista il panettone al recioto di Soave Docg, realizzato dalla veronese Borsari per la Sartori Vini. Ne apprezzo la versione senza canditi per dare spazio al sapore delicato ma intrigante del Recioto che ben si accompagna a un' uvetta sugosa. Il recioto, vino da meditazione fra i miei prediletti, rende questo panettone a lievitazione naturale, gradevole ad ogni boccone, originale e un buon compagno per ogni meditazione che aspiri alla pace.

NUMERO 10. Dai piedi dell'Etna, giunge il panettone pandorato ricoperto di glassa al cioccolato fondente al 70% e farcito di crema al pistacchio di Pistì. Un panettone "lussuoso", godurioso, decisamente carico, fatto per chi ama esagerare. La crema al pistacchio di Bronte è puro godimento, "scioglievole" e calda come un bacio.

NUMERO 9. I panettoncini de L'arte del Dolce, pasticceria milanese, che ho definito "twins". Sia chiaro che non nascono gemellini, ma avendoli mangiati insieme, e trovandoli deliziosi, li ho ritenuti ideali da gustare proprio uno dopo l'altro: il primo è al pistacchio e il secondo ai marron glacè. Difetti? Il primo è leggermente secco, compensato da una grande quantità di crema al pistacchio, che però rischia di sovraccaricarlo, quello ai marron glacè è ben dosato, delicato ed elegante ma un po' più umidità nell'impasto li avrebbe resi perfetti.

NUMERO 8. Idyllium di Roberto Rinaldini sfodera una lista di ingredienti per un panettone degno di una regina, eppure questo capolavoro a lievitazione naturale con farina di grani antichi, perle di albicocche semi candite, noci, cioccolato al caramello e vaniglia bourbon, non mi ha rapito nel suo castello di gusti. Il cioccolato al caramello che lo ricopre ne appiattisce il gusto con la sua dolcezza a tratti melensa, le noci in superficie lo appesantiscono.Tutto molto buono ma la sua monocordia di sapori non elettrizza.

NUMERO 7. Chocopan con cioccolato fondente di Raffaele Vignola arriva da Solofra, nel cuore dell'Irpinia. Questo panettone con una lievitazione di 40 ore e un'umidità della fetta esemplare, è goloso ma non ridondante. Esibisce come un mantello prezioso, una generosa copertura di cioccolato fondente e dei riccioli di cioccolato in aggiunta in superficie.Non ti stanca, ma a prevalere è il cioccolato mentre avrei preferito apprezzare gli aromi della lievitazione più che la qualità del cioccolato.

NUMERO 6.  Il panettone classico di Stefano Bernardeschi, il fornaio di Lari dal 1927, ha un profumo angelico e una qualità eccellente di ogni singolo prodotto, dai canditi alla vaniglia. Autentico, vero, privo di sapori standard, l'ho trovato molto digeribile, avendo un'ottima lievitazione. Il neo? La consistenza: manca leggermente di idratazione e la fetta si sbriciola molto, ciò che ti resta in bocca è il sapore delizioso degli ingredienti  ma il palato ne rimane un po' asciugato.

NUMERO 5.Il panettone con le gocce di cioccolato e le albicocche della pasticceria Bombè di Parma rientra fra quelli del "datemi la terza fetta che devo approfondire..". Perchè? Rustico, come piace a me, quasi più simile a un pane per consistenza, con poco zucchero e pochi orpelli ma con un impasto impreziosito da gocce di cioccolato e albicocca candita: contrasto di sapori veri, genuino e rassicurante, come quella fetta di pane e marmellata che tì dava per merenda la mamma.

NUMERO 4. Il panettone dell'Argentario di Paolo Rufo si conferma fra i miei preferiti.Il suo panettone classico? Morbido ma non per questo molle o pieno d'alcol, e se non vi bastasse può essere arricchito da una crema al vin santo davvero sfiziosa, la Rufolosa. Il suo vero segreto è Paolino, il lievito madre che Paolo cura da quando ha iniziato il sacro mestiere di pasticcere!

NUMERO 3Il dolce di Natale all'olio extra vergine di oliva di Palazzo di Varignana è una vera e propria rivelazione! Questo lievitato a regola d'arte, che quasi sfugge al coltello per imporre la sua personalità, non si sbriciola nè si inclina per mollezza: fresco, morbido, non troppo umido nè secco, vanta non solo una grande qualità degli ingredienti ma la freschezza unica che regala al tuo palato boccone dopo boccone.

NUMERO 2. Al secondo posto il panettone di Clivati, pasticceria a Milano dal 1969, che mi aveva sedotto col suo panettone classico e "impressionato" con quello al Vermouth e zenzero. Piccolo, alto e dalle grandi virtù: poco zucchero e tanta vera dolcezza. Nella versione con lo zenzero candito nel vermouth bianco Mancino, il tuo palato sarà solleticato allegramente e mai stanco. Dopo averlo gustato poi, ti rimarrà la delicatezza di una focaccia artigianale e la carezza soffice del burro; il lievito madre fa il resto.

NUMERO 1.Al primo posto svetta il panettone con la P maiuscola: il panettone classico di Olivieri, da Arzignano con furore!Se da 130 anni Olivieri si prodiga a sfornare dolci, un motivo ci sarà.Sapori genuini ed emozione ad ogni fetta. Equilibrio di aromi incantevole!Mi trovo a leggere gli ingredienti e a scoprirne la perfetta corrispondenza in ogni assaggio: lievito madre, farina selezionata (Molino Quaglia), burro fresco del Belgio, uova biologiche, miele d'acacia, bacche di vaniglia Bourbon e zucchero di canna.Che sia questa la lista della spesa o la ricetta magica del mio best panettone?Le ricette le lascio a chi sa farle, io per ora non ho dubbi: the winner is Olivieri!






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La Signora In Dolce

La Signora in Dolce

Il dolce è vera arte. Lo sa bene La Signora in Dolce, la prima investigatrice pasticcera d'Italia, originale storyteller del dolce. Non bastano chili di zucchero a renderlo un capolavoro ma parole come equilibrio, armonia, emozione, bellezza, che il dolce indossa come un abito che gli cade a pennello. Scenda l’anatema della Signora in Dolce sui venditori di brioches surgelate, di rancide ciambelle fritte, di creme insapori e di tutti i mistificatori e banalizzatori di dolci. Non siete golosi? Beh, nessuno è perfetto, la Signora è sinceramente rattristata per voi. Non sapete cosa vi state perdendo… ma siete ancora in tempo per una piena confessione!