Li mangiai in tenera età, dovevo avere poco più di tre anni e da allora non ne ho mai scordato il sapore.
Negli anni ne ho ricercato il nome, ma credete sia facile trovare il nome preciso di un dolcetto con base pasta di mandorla che si declina in tute le regioni del Sud in centinaia di nomi e nomignoli?
Anni di ricerca in cui alla mia descrizione di siffatte bontà, in cerca della loro vera identità, mi si rispondeva con un " E' pasta di mandorla, semplici dolcetti di pasta di mandorle".
Vi assicuro che non sono solo questo: i Dolcetti della sposa, sono raffinatezze rigorosamente fatte a mano, che assumono forme e hanno ingredienti diversi ma sono un piccolo capolavoro artigianale che una volta assaggiato, non si dimentica.
La pasticceria che ha restituito un nome ai miei ricordi d'infanzia è la pasticceria Eros di Galatina, nel cuore del Salento.
Galatina è la città del pasticciotto e in verità io proprio quello cercavo, ma sia dia il caso che il pasticciotto lo si mangi tradizionalmente a colazione e non per merenda e che io, alle 19 della sera, abbia trovato vuote tutte le vetrine della pasticceria.
Quale fortuna! I miei occhi si sono posati sui dolcetti della sposa e gioia fu!
Li ho gustati sul sagrato del Duomo, proprio sulla piazza principale della città, di fronte alla pasticceria Eros.
Che esperienza mistica! Piccoli bocconi di morbida bontà, al candore di una glassa croccante esterna, corrisponde la fragranza di una inaspettata ciliegia candita all'interno; alla base di tutto la pastosità di una pasta di mandorle equilibrata e fresca.
Sono piccoli e durano poco, il tempo di un boccone.
Ma averne conservato memoria in tutti questi anni e ritrovarli dando finalmente loro un nome, è stata un'emozione dolcissima: la dolcezza vera si gusta sempre lentamente, a piccole dosi e dura eternamente.