Il pranzo di Natale è giunto alla fine, e dopo il panettone, il pandoro, il panforte, il certosino e ogni dolcezza possibile, sulla tavola non dovrebbe mai mancare il torrone, tanto più se è quello artigianale della pasticceria La Loggia, a Forli.
Mai mangiata "una roba" cosi!
Un torrone "antico" la cui lavorazione risale ai primi del secolo, opera del maestro pasticciere Martelli, che proprio qui a Forlì ne avviò la produzione.
Cosa ha di speciale questo torrone? Tutto!
Fra i tanti esposti in bella vista nella pasticceria, ho mangiato una fetta (si, proprio una fetta, non un pezzetto) di questo lussuoso torrone morbido, con mandorle grezze, canditi e cioccolato fondente al 55%.
E' un torrone "sugoso", quando lo mordi si espande in bocca come fosse panna, poi arriva la fragranza eccezionale dei canditi cremosi, che non sono pezzettini invisibili, gli odiati secchi canditi a cubetti microscopici, ma quasi frutti interi!
Il cedro, l'arancia, la ciliegia candita in tutta la loro soave morbidezza, iniziano a danzare con le mandorle grezze, che sono tantissime, non casuali e sporadici incontri sulla via!
Ma la consacrazione a capolavoro, arriva quando già in stato di beatitudine, avviene l'incontro decisivo: onde di cioccolato fondente che scorrono fra le mandorle fragranti e i canditi e ti fanno definitivamente capitolare.
Aggiungete anche il profumo unico di tante bontà messe assieme, e avrete un torrone che è un concentrato di gioia per la gola e per la vista, indispensabile per un Natale perfetto.
Il 13 dicembre, mi dicono, a Forlì si celebra la festa delle belle ragazze; pare che ce ne siamo molte in questa città della Romagna. E non stento a crederlo: quando si mangia questa prelibatezza, si diventa più belle! Io ho anche una ruga in meno, sarà forse per il kiletto che ho messo su torrone dopo torrone?