PASSIONE ROSSA - A ogni strato una sorpresa

PASSIONE ROSSA - A ogni strato una sorpresa

- Sono incantata da tanta bellezza!

- Affonda il cucchiaino, dai mò!

-La tua natura modenese si rivela subito in mezzo a tanta raffinatezza! Ma non mi freghi sai, tu sei la bombetta pannosa color fragola che a fine pasto ti stende! Quindi, per dormire bene, non ti mangio ora ma domani.

- Anzitutto non sono di fragola ma..

- Risparmia il fiato, ho deciso che ti mangio domani. Ora però ti guardo e sogno, perchè sei davvero bella, Passione rossa!

L'indagine

Che la perfezione non sia di questo mondo è fuori di discussione, ma saper aspettare è un’impresa ancora più ardua di questi tempi.

Eppure ci sono riuscita e rivendico la mia fermezza esemplare per aver resistito a questo gioiellino esplosivo di gusto, colori e perfezione di forme; mix micidiale per divorarlo senza nemmeno passare dal via.

Questo prezioso dolce arriva alla fine di una bella cena all’aperto, in una delle prime belle serate d’estate. E se lo avessi addentato subito, piena la pancia di molte altre prelibatezze, non avrei potuto mai cogliere le infinite sfumature di Passione Rossa, che lo stesso pasticcere Walter Tagliazucchi mi ha descritto, facendomi ingolosire alla follia.

Passione rossa si presenta come una grossa amarena gonfia, lucida e irresistibile (quasi) su cui, con una delicatezza da damigella, sono stati posati un bastoncino di cioccolato, una nocciola e un cioccolatino-insegna della pasticceria da cui proviene.

Me lo gusto il giorno dopo e ritrovo nei sapori la perfetta descrizione del pasticcere.

Mi addentro in punta di piedi nella magia del cremoso scrigno e della sua poetica composizione, boccone dopo boccone, strato dopo strato: una base di pan di spagna al sapore di pistacchio, una marmellata di amarene spalmata sopra il pan di spagna, al centro un'ampia dose di crema di pistacchio, impastata con minuscoli pezzetti di cioccolato e...

Basta cosi? Ma no! A custodire il tesoro ci sono le mura del dolce, che non solo lo delimitano, ma lo coprono di una crema alla nocciola spumosa e liscia come carezza sul palato.

Per non lasciare trapelare l’interno, la cupola delle meraviglie è stata ricoperta di una glassa all’amarena lucida come uno specchio, tutto intorno alla circonferenza del dolce ci sono pezzetti di pistacchio che impreziosiscono il gusto e appagano magnificamente la vista: il verde risalta alla meraviglia sul rosso.

I dolci al cucchiaio, si sa, sono sontuosi, eleganti, di non facile realizzazione, ma oltre alla bellezza oggettiva di questa Passione rossa, creata dall’estro del pasticcere per una serata speciale, è che pur nella complessità della stratificazione di diversi gusti, non giunge mai il momento di saturazione.

E’ dolce ma il giusto, e gli accostamenti di pistacchio, amarena e nocciola avrebbero potuto sfiorare la ridondanza ma il risultato è di fatto raffinato, cosi come la sua forma.

Passione Rossa è un oggetto del desiderio ma prima ancora di contemplazione.

I sapori non si mescolano ma mantengono sempre la loro netta identità pur andando d’amore e d’accordo, e soprattutto non prevale la pesantezza della nocciola.

Insomma, non è la tipica bombetta pannosa che è bella quanto perigliosa e che corrisponde al famoso lamento

“ Questa a fine pasto mi stende”...

Se sono riuscita nell’impresa di ritardarne la degustazione, un motivo c’è.

Per mettere alla prova la mia capacita di resistenza e temprare lo spirito alle vere sfide? Certo che sì, ma c’è altro.

Per quanto Passione rossa sia delicata, raffinata, e non mappazzone (dicasi di dolce che ti stende con le sue calorie e ti ammorba con la sua digestione), penso che questo gioiello meriti un primo piano e che vada consumato non a fine pasto.

Il mio motto non è dulcis in fundo ma dulcis in principio perchè chi ben comincia è già a metà dell’opera.


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Il verdetto finale

Dove

Giamberlano di Walter Tagliazucchi, Via Rossini 14, Pavullo nel Frignano (Mo)

Estetica

Capolavoro atto a suscitare pensieri di possesso e fine golosità

9

9/10

Qualità

9

9/10

Abbinamento

Alla cena ce lo hanno servito con il mosto parzialmente fermentato di Pignoletto di Poderi Fiorini.

La Signora In Dolce

La Signora in Dolce

Il dolce è vera arte. Lo sa bene La Signora in Dolce, la prima investigatrice pasticcera d'Italia, originale storyteller del dolce. Non bastano chili di zucchero a renderlo un capolavoro ma parole come equilibrio, armonia, emozione, bellezza, che il dolce indossa come un abito che gli cade a pennello. Scenda l’anatema della Signora in Dolce sui venditori di brioches surgelate, di rancide ciambelle fritte, di creme insapori e di tutti i mistificatori e banalizzatori di dolci. Non siete golosi? Beh, nessuno è perfetto, la Signora è sinceramente rattristata per voi. Non sapete cosa vi state perdendo… ma siete ancora in tempo per una piena confessione!