Ma chi è Jessica?Sono le prime domande che pongo a Fabrizio Galla, Medaglia d'oro alla Coupe du monde de la Patisserie a Lione del 2007.
Jessica non è la sua fidanzata, nè la moglie e men che meno un'amante segreta.
E' il capolavoro a 8 strati di un pasticcere che riesce a giocare con lo straordinario potenziale emotivo del dolce perchè maneggia, come un mago, la tecnica e lo stupore di chi sa come rendere felice un goloso.
Il motivo che lo spinge a fare il pasticcere d'altronde è subito dichiarato:" la soddisfazione di leggere il cambiamento sul volto del cliente che entra arrabbiato (non è facile e mai lo è stato essere di buon umore in questa vita) ed esce pacificato".
Jessica trae il suo nome dal tema del campionato mondiale di pasticceria che nel 2007 fu ispirato ai cartoni animati; lui e la sua squadra decisero pertanto di realizzare in cioccolato cat women e in zucchero l'iconica Jessica Rabbit.
La torta Jessica conquista il premio più ambito e dal 2007 ad oggi non smette di incantare: perchè?
Perchè è un'armonia incantevole quanto incredibile di 8 strati: glassa al cacao, Mousse al cioccolato Santo Domingo, crema al tiramisù, Pan di Spagna al cioccolato, Caramel mou con mango, frutto della passione e vaniglia Tahiti, un altro strato di Pan di Spagna al cioccolato, e per finire cremoso al gianduja e un croccantino alla nocciola IGP del Piemonte e sale rosa dell'Himalaya.
Con il suo disco dorato che ricorda la medaglia d'oro, la sua decorazione minimalista, le sue forme sinuose, Jessica è complessa sia sotto l'aspetto degustativo delle parti aromatiche sia sotto l'aspetto dei sapori: nella stessa composizione abbiamo il dolce, l'acido, l'amaro del cioccolato, ingredienti che si combinano perfettamente insieme.
Non è stato facile realizzarla, ci è voluto uno studio di 6 mesi per calibrare spessori, quantità, tipologia di zucchero, di caffè, di sale.
Ad esempio il sale: non a caso viene scelto quello rosa dell'Himalaya che è un ingrediente naturale, che ti arriva in bocca ma si scioglie subito senza rimanere sul palato, ogni ingrediente è stato selezionato perchè potesse essere "riconosciuto" dai venti Paesi che partecipavano al campionato mondiale.
I capolavori non nascono solo dal talento ma dall'impegno a vincere, una vittoria in cui nulla è stato lasciato al caso.
Com'è? Jessica ti spiazza e al tempo stesso ti chiarisce le idee!
Un mondo di sapori che sembra fatto apposta per convivere e regalarti cucchiaini di intensa beatitudine.
Se non siete stanchi di magie, estro, colore e vitalità, assaggiate l'altro must taste: i mignon di Fabrizio.
Vanno prima contemplati , poi degustati con la calma necessaria per annusarli e "aspirarne la bellezza" e se non fossero tutti irresistibili, andrebbero collezionati come biglie preziose.
Sarei la prima collezionista di mignon ma d'altronde non sono opere d'arte in miniatura?