And the winner is...
Ci manca un mese e mezzo a Natale ed è già tempo di decretare il miglior panettone dell'anno? Non voglio fare una classifica completa, perchè non pretendo di saper tutto in materia (e se lo vogliamo proprio dire... per il panettone non vado matta). Vorrei però esprimere il mio giudizio "provvisorio e insindacabile". Ecco quindi la top 3 di quest'anno, i migliori tre assaggiati finora.
I tre in questione si sono rivelati uno più buono dell'altro: chi per provenienza artigianale, chi per comprovata bontà, chi per connubio con l'arte. E dopo averli "smanazzati", annusati, sezionati, smembrati e infine mangiati e digeriti, proclamo vincitore...
Andiamo per ordine! Con una postilla: da qui a Natale ne assaggerò molti altri, quindi la classifica al 9 novembre 2020 è da considerarsi chiaramente provvisoria, perchè quella definitiva arriverà entro o forse anche dopo Natale.
NUMERO 3. Il terzo classificato è il Panettone classico di Fiasconaro. E' decisamente buono ma non mi ha esaltato: pur sfoderando la sua carta vincente dei canditi d'arancia e uvetta aromatizzata al marsala e zibibbo, non ha nulla che mi convinca a mangiarlo forsennatamente.Fiasconaro è un'eccellenza, mi riservo di mangiarne un'altra variante con una maggiore carica di novità, un po' come le loro cubaite che varrebbero da sole il biglietto d'andata in Sicilia.
NUMERO 2. La mia personale medaglia d'argento la guadagna il Panettone Grancioccolato di Giovanni Cova & C. Che dire? E' un prodotto di grande qualità, golosissimo e quest'anno ancora più "artistico" perchè realizzato per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello. Se ami il cioccolato lo mangeresti tutto intero, ancor più se ti perdi ad annusarlo perché il suo profumo da lievitazione naturale è irresistibile. Ricoperto con cioccolato fondente e granella di nocciole, non ha canditi nè uvetta ma una bella quantità di gocce di cioccolato. Ti delizia palato e cuore, un inno alla cultura e all'arte. Eppure gli manca qualcosa...
NUMERO 1. Udite, udite... the winner is... Il panettone dell'Argentario di Paolo Rufo! Chi era costui, potremmo dire con manzoniana citazione? Un pasticcere che ho scoperto in quel di Albinia, in terra maremmana quasi Argentario, che mi ha decisamente convinto con la sua artigianalità. Il suo panettone classico? E' quel che appare, semplice e immediato e aggiungo buonissimo. Profumato, morbido ma non per questo molle o pieno d'alcol, e se non vi bastasse può essere arricchito da una crema al vin santo davvero sfiziosa, la Rufolosa. Un vin santo normale? Certo che no! Nella sua Rufolosa c'è il vinsanto di Rocca di Castagnoli, per tre anni di seguito "tre bicchieri" del Gambero rosso, un'esplosione di sapore. La sua filosofia di dolcezza è usare prodotti di grande qualità, lavorandoli senza rovinarli. Ma il suo vero segreto è Paolino, il lievito madre che Paolo cura da quando ha iniziato il sacro mestiere di pasticcere! Sapore genuino, autentico, frutto di passione e cura, un panettone semplicemente di qualità col suo rassicurante sapore di casa.
... fine della prima puntata. E buon panettone a tutte/i perchè di dolcezza ne abbiamo davvero bisogno tutti, specie in questo periodo!