E' tempo di Carnevale e mai come ora è giusto concedersi qualche stravizio goloso per consolarsi delle tante amarezze di questi tempi disgraziati.
E cosa c'è di meglio di un buon fritto di Carnevale?I balli e le feste danzanti non sono ammessi ma i dolci, almeno quelli, non ce li può togliere nessuno.
A Venezia sono i galani, a Genova le bugie, in Toscanai cenci, a Milano le chiacchiere e chissà quanti nomi diversi e fantasiosi assumono questi deliziosi dolci di Carnevale, che variano da paese in città, ma che a Bologna sono universalmente "le sfrappole".
Sottili veli di sfoglia fritti e cosparsi di zucchero a velo, ci sono diverse interpretazioni di questo passatempo "scrocchiante" che solletica da sempre la mia golosità.
C'è chi le fa più spesse e grosse altrimenti si sbriciolano, chi invece sottilissime, fragranti, friabili.
Per quanto mi si possa convincere che anche una sfrappola più grossa possa essere ugualmente fragrante, per me sarà sempre e solo un materasso fritto; la sfrappola perfetta deve essere leggera, delicata, con la consistenza di una carta velina attraverso cui filtra la luce; deve quasi sbriciolarsi al tatto e scrocchiare allegramente fra i denti, dopo aver imbiancato di copioso zucchero a velo la tua boccuccia.
Dopo aver battuto in lungo e in largo il centro di Bologna, tre le pasticcerie degne di essere citate.
Pasticceria Neri, Pasticceria Pallotti e Paolo Atti e Figli.
Quale la migliore?
Numero 3.Al terzo posto la sfrappola di Pallotti: friabilissima, golosa ma in cui il gusto del fritto si percepisce e permane
Numero 2. Merita il secondo posto la sfrappola della Pasticceria Neri: fragrante, sfiziosa, dallo scrocchio sopraffino, ben cosparsa di zucchero a velo che la rendono una poesia.
Numero 1. La vincitrice assoluta è la sfrappola di Paolo Atti! Asciutta, delicata, croccante e leggera come ali di farfalla e finalmente sottile!
La classifica non è sponsorizzata, nè giunse in dono nemmeno una sfrappola.
Un kiletto in più mi fa compagnia ma è Carnevale, e mai come ora : "Se la vita è amara, almeno tu sii dolce".