LA PASTIERA DEL GAMBRINUS PERCHE' SOLO A PASQUA?

LA PASTIERA DEL GAMBRINUS PERCHE' SOLO A PASQUA?

L'indagine

Vi avevo già parlato la scorsa estate della mia fascinazione per Il Gran Caffè Gambrinus, la più prestigiosa caffetteria di Napoli, dove un goloso può letteralmente perdere i sensi.

Ecco, non vi conviene perderli, ma tornarci ogni volta che il cuore vi porterà a Napoli e assaggiare, dopo Matilde e Vesuvio, un evergreen irrinunciabile che al Gambrinus, dalle mani sapienti di Stefano Avellano, viene preparata tutto l'anno: la Pastiera!

Seduta ai tavolini della sala centrale, fra specchi, stucchi e dipinti antichi, con la vista su Piazza del Plebiscito, ne ho gustato una generosa fetta.

Torta simbolo di vita che si rinnova, di rinascita e speranza, ha un'infinità di varianti nella preparazione e non sempre il risultato è all'altezza di un'icona della pasticceria napoletana.

Non è questo il caso: al taglio è compatta, sostenuta da una pasta frolla deliziosa e non troppo burrosa, con una ricotta finemente lavorata col grano intero (e non frullato) a cui avrei sottratto volentieri un altro po’ di zucchero per ragioni di equilibrio. Notevoli le scorze d’arancia candite e l’inconfondibile aroma di fior d’arancio. Si tratta di una pastiera ben amalgamata e compatta, che però non pecca di eccessiva umidità.

Il piacere del gusto, la bellezza di una città che si riflette nelle vetrine di questo locale magico e che è tutt'uno con la tua torta, la pace che senti scorrere a ogni boccone: per questo e molto altro la pastiera non può essere mangiata solo a Pasqua.

Al Gambrinus lo sanno!


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Il verdetto finale

Dove

Gran caffè Gambrinus, Napoli

Locale

Antico caffè storico dal 1860

9

9/10

Estetica

Una vetrina di dolci tradizionali da far resuscitare un defunto, purchè golosissimo

8

8/10

Qualità

Pastiera equilibrata, compatta, fra le migliori di Napoli

8

8/10

La Signora In Dolce

La Signora in Dolce

Il dolce è vera arte. Lo sa bene La Signora in Dolce, la prima investigatrice pasticcera d'Italia, originale storyteller del dolce. Non bastano chili di zucchero a renderlo un capolavoro ma parole come equilibrio, armonia, emozione, bellezza, che il dolce indossa come un abito che gli cade a pennello. Scenda l’anatema della Signora in Dolce sui venditori di brioches surgelate, di rancide ciambelle fritte, di creme insapori e di tutti i mistificatori e banalizzatori di dolci. Non siete golosi? Beh, nessuno è perfetto, la Signora è sinceramente rattristata per voi. Non sapete cosa vi state perdendo… ma siete ancora in tempo per una piena confessione!