Napoli! Napoli non è una città, è un mondo!
E quando la vivi "da dentro", nel suo cuore che pulsa di musica dai balconi, di golosità irrefrenabile di fritti e pizza ad ogni angolo, di colori e umanità che ti rivitalizzano nel profondo, non puoi che completare il quadro con il Babà e con un pit stop dal mago del Babà napoletano, Salvatore Capparelli.
La sua pasticceria e i suoi dolci non possono essere disgiunti dal cuore di Napoli e gustarsi il suo Babà in via dei Tribunali, nel centro della napoletanità più autentica, è uno spettacolo che inserirei in ogni cartellone del miglior teatro napoletano.
E se è vero che "Il Babà è una cosa seria, cu 'o Babà nun se pazzea" , Capparelli non scherza e il suo babà è soffice, spugnoso, fatto apposta per farti perdere delicatamente fra le sue alveolature.
Elastico, se ci appoggi la forchetta e lo schiacci, dopo aver fatto un bel respiro, torna di nuovo ad elevarsi, segno di un'ottima lievitazione.
Unico neo a mio avviso è la bagna.
Fin troppo delicata, l'avrei preferita più intensa e più trattenuta nel cuore del Babà, per non vedere il bagnato nel piattino prima ancora di affondarci la forchetta.
La lievitazione e la leggerezza ti fanno scordare in fretta il piccolo appunto; per tutto il resto c'è Napoli e ci sta anche un'altra ordinazione: che ne dite di una bella zeppola con la crema?