Ho scoperto che a Prato, alla pasticceria Nuovo Mondo, ci sono delle pesche che vale davvero la pena di cogliere!
Queste pesche, nate per celebrare l'Unità d'Italia, non le trovi penzolare da un albero, ma se ne stanno placidamente adagiate in un sontuoso bancone, in compagnia di paste e pasticcini, e sono la vera specialità del pasticcere Paolo Sachetti, al punto tale da definirlo "Il mago delle pesche" di Prato.
"Due semplici palline di pasta brioche inzuppate in una bagna di alchermes, farcite di crema pasticcera, che accoppiate generano una pesca e in bocca generano piacere".
Questa la definizione del simpatico pasticcere. Mi sfida subito all'assaggio, e io colgo la sfida al volo!
Incontro una pasta brioche morbidissima al limite della commozione, ritrosa, quasi indifesa nella sua soffice rotondità; e mentre impugno la forchetta per tagliarla, ho quasi timore di aggredirla con la mia voracità.
Ma quella della pesca di Prato è timidezza solo apparente!
Ha carattere e talento da vendere la virginea dama! Al primo boccone sfoggia una perfetta inzuppitura di alchermes, dosata a meraviglia, e la crema pasticciera al suo interno, che pareva solo un timido collante fra le due palline di brioche, si è ricavata invece un rifugio tutto suo. E si espande prepotentemente nella tua bocca, solo quando la addenti.
L'invasione inaspettata di una crema così sontuosa, che avvolge e subito rapisce il tuo palato, è la vera sorpresa di questo capolavoro.
E mentre scrivo di lei, il ricordo del suo sapore mi invade.. l'acquolina in bocca si fa sempre più invadente, non riesco a scordare quella sensazione di beatitudine cremosa che quel "frutto" finora sconosciuto ha saputo donarmi.
Siamo sicuri che nel giardino dell'Eden Adamo ed Eva non abbiamo peccato per una pesca, piuttosto che per una semplice mela?
Non voglio divenir blasfema, ma se addentate questa pesca, il dubbio non vi darà pace.