Passare un po' di tempo con Adolfo Stefanelli nella pasticceria che porta il suo nome a Milano, in quel di Viale Premuda, è senz'altro un buon impiego di tempo, perchè ti ricarica di energie, di quell'entusiasmo (non esibito a fini commerciali) autentico e che ormai è merce rara.
Adolfo, a dispetto di un nome un po' austero, è un pasticcere incantevole: la sua pasticceria è vita, è eleganza, ricerca di materie prime eccellenti e di un significato in ogni sua creazione; fare pasticceria per lui è manifestare amore per la vita in tutte le sue sfumature.
E le occasioni per giocare con le sfumature non gli mancano perchè spazia dai mignon alle torte più elaborate, per poi eccellere in un dolce tradizionale e iconico del Salento, sua terra di origine: il pasticciotto!
Il re del Salento è davvero il suo gioiello: un pasticciotto senza farina, con solo amido di mais e di riso, risulta al primo morso un capolavoro di fragranza.
Non è burroso in eccesso e rivela una crema pasticcera all'interno che non si spacca, ma mantiene fluidità e cremosità.
Dimenticate il fastidio delle chiazze di strutto che si stampano su tovagliolo appena ci appoggiate il pasticciotto o quell'acidità di creme al limone che si ripropongono nei pasticciotti dozzinali.
Nella "versione by Adolfo" lo strutto è pari a un terzo rispetto a quello usato solitamente e nella crema non c'è quel limone esagerato che combinato allo strutto, ti garantiva acidità di stomaco per tutta la giornata.
Insomma, un pasticciotto "nuovo", capace di stupirti nella tradizione, fragrante e leggero, con una crema fluida e compatta che riesce finalmente a farti gustare l'essenza del Salento, impresa che nemmeno in loco mi era capitata...