Che il rito della prima colazione sia ormai non solo un trend ma una moda consolidata per l'hospitality e il life style di lusso,è un dato assodato, se non altro perchè con la colazione inizia la giornata e ha il magico potere di cambiartela davvero,ma soprattutto perchè è un lusso ancora accessibile. Se il fine dining è in crisi, una colazione di alto livello è ancora, per molti, un piacere da potersi regalare e che consiglio vivamente.
Per quanto mi riguarda ne deve davvero valere la pena, perché appena scesa dal letto, abbandonare subito il mio pigiama, vestirmi e truccarmi prima di fare colazione, è un fatica titanica, tanto più per chi come me vuole immediatamente un tè e il dolce appena appoggia i piedi a terra.Per andare a fare colazione al Portrait, non solo ti alzi con gioia ma ti va anche di indossare una giacca di paillettes super scintillante perché una colazione così magica, non la puoi certo fare in pigiama e vuoi splendere, in armonia con l'ambiente.
Il merito è della sua location?
Di certo un luogo che si affaccia su una piazza che non solo è nel cuore del quadrilatero della moda milanese ma un cortile dell' ex seminario arcivescovile del 500', non lascia indifferente (è uno dei primi seminari al mondo trasformato in biblioteca, stamperia e scuola) così come le sale eleganti che sono un tripudio di specchi, fiori, arredi dove nulla è lasciato al caso, per non parlare del giardino, ma qui c’è molto altro e si chiama "contenuto", un mix di alta pasticceria, grazia e bellezza.
Colazione Portrait, Colazione a buffet e Colazione all'italiana, scegli e inizia l'avventura fra torte classiche, sfogliati, uova, crepes, pancake, french toast, crostoni, piatti salati.
Io ho scelto di accompagnare un tè nero con sfogliati di rara eleganza, optando per la Colazione all'italiana: croissant vuoto, pain au chocolat, sfogliata con crema pasticcera e frutti di bosco, croissant con pistacchio, veneziana alla crema con glassa croccante e il super modaiolo New York Roll.
Il mio preferito? Non lo avrei mai detto ma è stato il New York Roll!
Chiamato anche crombolone, è una una via di mezzo tra croissant e bombolone ripieno a più non posso con creme a scelta e decorato con ganache. E' dal 2022 (anno della sua invenzione a La Fayette Bakery di New York a opera del pastry chef Scott Cloe) che impazza sui social ma, indifferente come sono alle mode in pasticceria, non lo avevo mai degnato di nota.
Ho l'abitudine di "accarezzare" i dolci prima di addentarli e quando ho sentito scrocchiarmi allegramente fra le dita la sfoglia di questo New York Roll, è stata musica, come udire il crepitio del fuoco davanti a un camino, ma la gioia è stata vedere sgorgare ben 160 grammi di crema chantilly come onde fluttuanti dal suo cuore. Daquel momento ho potuto solo addentarlo voracemente per non farmi sfuggire nulla, neanche una goccia di crema.
Non l'ho pesato il ripieno, ovviamente, ma ho chiacchierato un po' con Cesare Murzilli, che non è solo l'anima dell'universo dolce del Portrait ma anche uno dei pasticceri più amabili e cordiali in cui mi sono imbattuta, di quelli niente fuffa e tutto talento, ed è stato lui a rivelarmi che il suo New York Roll pesa appena 40 grammi all'origine ma diventa 200 grammi con un ripieno a dir poco generoso.
Insomma che sia lusso, trend, moda, l'importante è la qualità dell'esperienza e la colazione di domenica scorsa è stata una bella iniezione di armonia, luce e deliziosa pasticceria, per cui vale la pena abbandonare, anche la domenica mattina, il pigiama con gli orsetti e sfoggiare le vostre paillettes.