Sarà che Senigallia è un pezzo del mio cuore, custode di serate estive memorabili ai tempi dell'università, scoprirla ora come sede della terza edizione di Identità di gelato 2022, è stata l'occasione ideale per rivivere leggerezza e gioia, miscelate a una epifania di gelati d'autore straordinaria, capaci di stimolare le papille gustative giocando fra passato e futuro.
Il gelato contemporaneo esce dai confini che lo relegano all'estate e diventa "oggetto" gastronomico", capace di dialogare con il mondo della gastronomia a 360°.
Sul palco speciale della Rotonda di Senigallia, per due giorni capitale del gelato, si sono conquistati la scena "grandi narratori del gusto", chef, pastry chef, artigiani del gelato, dando vita a creazioni che hanno trasformato il gelato in principe del dessert al piatto, esprimendo un'esigenza di leggerezza, di gioco, di sperimentazione emozionale per il palato e per la mente.
Cosa ho assaggiato dunque?
Dalle mani di Luca Abbadir e Moreno Cedroni, il dessert Peanuts, che associa a un sorbetto al mirtillo, un biscotto che riproduce una vignetta di Peanuts da sbriciolarvi sopra, così, per divertirvi un po' a fine pasto.
Dalla mia sedia ho fatto un viaggio in Sudamerica con Mauro Uliassi e Mattia Casabianca grazie a due loro creazioni originali ed evocative: Sorbetto di mucillagine della cabossa, fave di cacao e meringhe. A seguire,Riso latte al cocco, con ananas, rum e menta e gelato al mais (dedicato a Rogeiro de Oliveira).
Jessica Galletti e il suo "gelato da favola" (al punto che ne ha realizzato anche una favola per bambini) ha presentato due suoi "piez e'cor: Mascarpone e Cioccolato crudo.
Il suo percorso di artista del gelato è un "ritorno al futuro" attraverso la purezza, la semplicità di gusti che eliminano i grassi per mirare a digeribilità e basso indice glicemico.
Ma la mia folgorazione sulla via di Damasco si è compiuta nel dolce incontro fra Giappone e Italia!
Claudio Liu e Luca De Santi hanno conquistato il mio cuore con il dessert Pesca, Yuba e Azuki.
"Sorbetto di pesche e Yuzu, spuma di mandorle, Yuba caramellata, croccante di Azuki e gel di Moscato d’asti".
Questa la ricetta di una chicca raffinata eppure così immediata al palato; il suo volto soave e delicato di principessa riesce a sprigionare un'intensità di gusto rotonda e una grinta notevole data dal fagiolo azuki, corposo ma alleggerito dalla mandorla. Risultato immediato: un leggero mal di testa sparito all'improvviso e il croccante di Azuki che continua a chiamarmi per nome.
Di bene in meglio, dopo di loro arriva uno dei più grandi maestri del gelato mondiale: Alain Chartier con il suoStecco gelato (lampone di Ronce-cioccolato Madagascar 70%).Il cioccolato non si accontenta di ricoprire lo stecco ma si insinua nel suo cuore per regalarti un effetto di morbidezza e freschezza continua.
Il treno di ritorno mi aspetta per nuove dolci mete da scoprire e devo, ahimè, lasciare la rotonda del gelato, perdendomi il cocktail del mitico Bartender Oscar Quagliarini e il gelato di Paolo Brunelli.
Ma a mio vantaggio va che il giorno precedente, avevo assaggiato altri due pezzi da 90: il gelato di capra dei Monti Sibillinidel buon Brunellie una granita di gin di una artista gelatiera sfavillante come Ida di Biaggio.
La mia valigia è quindi piena di colori, pensieri freschi e palato alleggerito, ora posso davvero ripartire!