Io la vaniglia la metterei ovunque, anche sui maccheroni, perché mi esalta i sensi, me li “zucchera” nel senso letterale della parola: mi basta annusare vaniglia e divento capace di provare amore universale per tutto il genere umano, anche per il vicino di casa, che con il suo trapano alle sette di mattina, ha disturbato il mio sonno e amplificato le mie storiche occhiaie.
Imbattermi nella deliziosa Black gold della pasticceria L’Ile Douce, è stato dunque un segno del destino e quell’oro nero una rivelazione divina!
Perché “l’oro nero” a l’Ile Douce, nel quartiere isola di Milano, è proprio la mia amata vaniglia.
Questa pasticceria di nome e ispirazione francese, ha ricreato un suggestivo angolo di Parigi a Milano e trasformato il quartiere Isola (almeno per i metri quadri che occupano laboratorio e sala) in una speciale isola dolce.
Premetto che io non amo i cosiddetti “dolci al cucchiaio”, sono più di sostanza, amo le briciole e addentare sbriciolando a più non posso, ma talvolta vale la pena farsi accarezzare il palato da tanta cremosità inaspettata.
Black gold è una tartelletta a base di pasta frolla alla vaniglia.
Dentro è stata versata una ganasce di cioccolato bianco e vaniglia, mi ha spiegato il buon Fabrizio Barbato (niente poco di meno che il pastry chef in persona), che è semifluida e cola leggermente al taglio.
Negli strati visibili al primo taglio, non è solo la pasta frolla alla vaniglia che trattiene la cremosità audace, perchè alla base “cinguettano” anche briciole di pan di Spagna che cantano all’unisono la melodia di un dolce, che un cucchiaio dopo l’altro, ti porta alla completa scoperta di sè.
Perchè,
meraviglia delle meraviglie, il sapore più intenso al palato, lo regala lo strato di biscotto inzuppato all’olio di vaniglia!Ed è proprio quell’olio di vaniglia forte e quasi amaro di cui è impregnato il biscotto, ciò che rende Black gold l’inno alla vaniglia più strabiliante.
Mi pare di essere tornata a Zanzibar, isola che ho amato per la sua vaniglia eccellente, invece sono seduta a gustare questo mito vaniglioso nel traffico di Milano...
Per sfizio, prendo fra le dita una delle piccole palline di cioccolato bianco di decorazione: un bacio delicato dopo la veemenza di una spezia esotica che ti fa tornare alle vacanze e immaginare nuove avventure.Bravo Fabrizio Barbato, pasticcere delizioso come i dolci che prepara!D’altronde, non si possono creare queste meraviglie se non si ha nel cuore la vaniglia o non si viaggia di immaginazione.
Qui a L'ile douce si può sognare davvero di essere su un'isola deserta dove il dolce è finalmente sovrano.