Avete letto bene, COOLOMBA, NON COLOMBA.
Quella del Forno Brisa si distingue anche dal nome. Per non parlar del resto... Plana dall'alto e si manifesta a noi umani custodita in una scatola giocattolo, dai colori fiabeschi. E ci manda in cortocircuito le papille gustative.
Volete una colomba che avete assaggiato miliardi di volte? Quella che è classicamente buona ma non ti prende più, non ti fa più battere il cuore perché non c'è ormai nulla da scoprire in lei, se non confermare: "sì, è buona anche quest'anno...". Volete davvero vivere una vita così orrendamente apatica?
Fatelo pure. Io non ci sto. E per quest'anno sostituisco la solita colomba con la sorprendente Coolomba di Forno Brisa.
Il morbido volatile sotto forma di dolce pasquale, rigorosamente ottenuto con pasta madre, ti fa volare con la fantasia.
Ti immagini sia impastata da una fanciulla di campagna di soave bellezza, che ha deciso di incantare tutto il paese con la magia del suo dolce. Al primo boccone della divina Coolomba, tutti si abbracceranno di gioia. E poi canti e balli fino a notte fonda, sotto una pioggia benedetta di zucchero e mandorle. Altro che isolamento!
Allucinazioni da quarantena o da colomba emozionante?
Penso entrambe.
Di certo la soave fanciulla, che si chiama Forno Brisa, ci ha lavorato a lungo per renderla così morbida, così densa ed esplosiva in ogni suo ingrediente.
L'impasto con la pasta madre profuma di burro goloso (so per certo che è lo stesso che la fatina di Pinocchio usava per imburrare i panini per la merenda promessa), le mandorle pelate intere sono fragranti, l'arancia candita in corposi e carnosi pezzi, è cremosa.
Il tocco di magia finale è la marmellata di mandarino, da tenere sui polpastrelli per continuare a leccarli dopo che hai finito la fetta.
A consolare, solo in parte, questa mia Pasqua lontano da mamma e dalla sua inimitabile pastiera, c'è la Coolomba di Brisa, una fetta di genuina bontà, proprio come i dolci di mammà.
Fetta dopo fetta, voglio sognare ancora un ballo sotto una pioggia di mandorle e zucchero, mangiando infinita dolcezza.
E al mio risveglio, scoprire che tutto profuma di primavera.